La Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M., che conta anche in Sardegna numerosi iscritti, dona 100mila euro alla Croce Rossa Italiana per le operazioni di contrasto al coronavirus. La GLDI, associazione mista di Palazzo Vitelleschi a Roma, ha tra i suoi importanti doveri quelli della solidarietà e dell’impegno nei confronti della società civile, dove opera per favorire una convivenza sempre più solidale, più umana, più giusta.
Dagli ideali di pace e di armonia nascono azioni concrete per la società
“Quella del libero muratore – come si legge nel sito dell’associazione – deve essere una condotta partecipe alla vita della sua nazione”, ed è per questo che “gli ideali di pace, armonia e fratellanza” si coniugano con azioni mirate e concrete, come la donazione alla Croce Rossa Italiana, che sta lavorando per garantire un’efficace e tempestiva risposta all’ emergenza Covid 19.
In pochi giorni la raccolta fondi per la CRI
L’invito ad una donazione è stata rivolta agli iscritti della GLDI da Luciano Romoli, Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro, che ha dichiarato:“seguendo il solco solidaristico che è ben tracciato nell’animo di ogni libero muratore abbiamo sollecitato una raccolta fondi tra le Sorelle ed i Fratelli della nostra Comunione che in pochissimi giorni ha permesso questa donazione”.
Un pensiero per chi soffre e ha avuto lutti a causa del Covid19
“Come molti anche noi abbiamo subito dei lutti importanti. A loro e a tutti gli uomini e le donne che abbiamo perso, ai loro familiari, a tutti coloro che stanno soffrendo e che subiranno in futuro gli effetti di quanto sta oggi avvenendo va il nostro commosso pensiero, e assieme al pensiero anche la nostra azione”, ha continuato Romoli.
Il costante impegno della Gran Loggia d’Italia per la società civile
La Gran Loggia d’Italia continuerà a lavorare al fianco delle Istituzioni, delle associazioni e della società civile per superare questo momento di grande crisi per chi ha perso il lavoro e vive particolari condizioni di difficoltà, per chi ha avuto lutti in famiglia, per chi soffre, forte di quei valori etici e morali di cui è portatrice.
Valori dei quali aveva subito l’influenza anche Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa e primo premio Nobel per la Pace.