Una vita breve, vissuta tutta d’un fiato e interrotta precocemente all’età di 37 anni. Raffaello Sanzio (Urbino 1483) è il grande protagonista di una mostra alle Scuderie del Quirinale, in occasione delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte avvenuta il 17 aprile 1520 a Roma.
Oltre duecento opere insieme per la prima volta
La mostra epocale che raccoglie oltre duecento opere tra dipinti, disegni e opere di confronto, provenienti da musei di tutto il mondo e mai riunite tutte insieme, grazie alla collaborazione con la Galleria degli Uffizi condensa il percorso di un’artista che nella sua breve vita ha toccato i luoghi più significativi del Rinascimento: da Urbino, dove si forma, alla colta Firenze, sino alla Roma di Giulio II e Leone X col quale progettava la ricostruzione grafica della Roma antica, per riportare in auge la grandezza della città eterna. L’originalità della mostra è che questo tragitto viene ripercorso a ritroso, dal periodo romano all’apprendistato umbro, con l’intento – secondo la curatrice della mostra Marzia Faietti – di ripensare il percorso biografico del grande maestro urbinate, partendo dalla sua massima espansione creativa negli anni di Leone X, per ritrovare quel linguaggio classico che nella Capitale assimila direttamente dal mondo antico.
Il suo fu un impegno assoluto, continuo, costante verso la ricerca dell’assoluto o “l’indicibile”- come lo ha definito la Faietti, accanto a compagni di viaggio come Leonardo, Michelangelo e Bramante. Così nella mostra è possibile ammirare capolavori come la Velata e la Madonna del Granduca delle Gallerie degli Uffizi, la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico dal Louvre, la Madonna della Rosa dal Prado, veri miracoli in perfetto equilibrio tra il confronto intellettuale e l’abbandono felice alle meraviglie del mondo.
Perché era un giovane pieno di entusiasmo Raffaello, curioso, attento appassionato, pieno di coraggio e creatività, capace di commuoversi e innamorarsi. Dal rapporto con la classicità, che accompagna tutta la sua attività e che assimila dal repertorio di maestri come Perugino, Vasari, Signorelli, Pinturicchio, Verrocchio, si spinge nei ritratti al perfetto equilibrio tra natura e uomo. Nel tema sulla madonna con bambino Raffaello sviluppo la disposizione piramidale delle figure in uno sfondo sereno e carico di significati simbolici.
Cinquanta opere prestate dagli Uffizi di Firenze e le altre provengono da musei di tutto il mondo
Raffaello rivive nelle sale dell’esposizione che lo celebra come genio universale grazie ad un vastissimo corpus di opere donate in prestito dalle Gallerie degli Uffizi, e tanti altri musei di importanza internazionale come le Gallerie Nazionali d’Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, e all’estero, oltre ai Musei Vaticani, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, , l’Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Musée des Beaux-Arts di Lille.
Particolare attenzione al periodo romano
E’ soprattutto il periodo romano ad essere celebrato dove a diretto contatto coi resti della classicità, il rapporto dell’urbinate col mondo antico si precisa sempre di più e si concreta nei ruoli che l’artista è chiamato a ricoprire come quello di prefetto alle antichità romane che prevedeva il recupero del materiale archeologico destinato a San Pietro. Il progetto, una sorta di topografia archeologica che suscitò l’entusiastica ammirazione dei contemporanei, fu interrotto dalla scomparsa dell’artista.
Raffaello, la mostra alle Scuderie de Quirinale
via Ventiquattro Maggio ,16 Roma
Quando
Dal 05/03/2020 al 02/06/2020
Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00 – Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Prezzo
15 euro