Dei quarantacinque laboratori privati sardi, accreditati con le strutture pubbliche, solo dieci circa stanno già lavorando con i test sierologici.
La lista potrebbe allungarsi nei prossimi giorni ma molto dipende dalla disponibilità di kit e reagenti. Infatti molti laboratori sardi stanno aspettando che arrivino i reagenti, ma molte case produttrici stanno inviando prima in regioni in cui il Covid 19 si è diffuso più rapidamente come Lombardia, Veneto e Piemonte.
Il prezzo del test è abbastanza contenuto si vai dai 36 ai 100 euro circa. Dipende dal tipo di verifica, ci sono quelli che rintracciano gli anticorpi IgG, ma se vengono richiesti gli IgM il prezzo sale.
La procedura di prelievo è abbastanza semplice: viene fatto il classico prelievo venoso, con un esito che ha un’attendibilità tra il 99,2% e il 99,5%. Se il risultato è positivo è meglio richiedere un tampone di controllo. L’esame del sangue però certifica soltanto la presenza (o meno) degli anticorpi. Ma è stato accertato che gli anticorpi si possono sviluppare anche con la malattia in corso. Il risultato è che dal test sierologico non emerge la negatività al virus.
Un problema non da poco, se si pensi che, stando alle ultime dichiarazioni del presidente della regione Christian Solinas, per entrare in Sardegna è richiesto un documento di negatività al Covid 19. La verifica preventiva prospettata dal governatore, avvallata dal comitato scientifico sardo, serve ad evitare l’arrivo di asintomatici, ugualmente contagiosi, e per contenere il virus.