La stagione turistica e balneare è alle porte, ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere. Il passaporto sanitario per raggiungere la Sardegna, proposto dal governatore Christian Solinas, sembra non piacere al ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, che parla di incostituzionalità.Di fatto l’esigenza di controlli per chi arriva viene rivendicata anche dagli altri presidenti delle regioni del sud.
A questo si aggiungono le difficoltà di mettere in pratica la proposta del governatore sardo. Solinas infatti fa riferimento ai test rapidi molecolari sulla saliva, che in Europa e in Italia non sono disponibili e validati e circolano solo nel New Jersey. Questa via sembra perciò impraticabile, anche perché al momento mancano le certificazioni utili alle aziende disponibili per commercializzare i loro test anche in Europa. Mentre i test seriologici da soli non bastano. Al momento i test più attendibili sono quelli che si effettuano con un prelievo di sangue in un laboratorio ed eseguito tramite una tecnologia diagnostica. Ma anche in questo caso per il referto bisognerà attendere alcuni giorni.
L’accesso alle spiagge: arriva una proposta del sindaco Truzzu
L’altra incognita riguarda l’accesso alle spiagge per evitare il contagio da Covid 19.Le disposizioni emanate dal Governo sul divieto di assembramento spingono molti amministratori a trovare delle soluzioni. Diversi sindaci si stanno attrezzando per rendere l’ingresso a numero chiuso, ma non sono mancate le polemiche. Ne sa qualcosa il sindaco della città metropolitana di Cagliari Paolo Truzzu, che dopo un vertice in prefettura a Cagliari, ha proposto di far installare dei sistemi di videosorveglianza negli arenili della costa meridionale della Sardegna. L’obiettivo è quello di far conoscere ai cittadini in tempo reale, già prima di mettersi in viaggio, lo stato di affollamento delle spiagge.
Telecamere nella costa sud della Sardegna
Secondo questo piano, le telecamere verrebbero installate da Pula a Torre delle stelle con un preventivo di spesa che si aggira tra i 350 e i 500 mila euro. “Il sistema – secondo Truzzu- punta a far conoscere preventivamente il tasso di occupazione della spiaggia, verificare situazioni di pericolo, garantire una migliore tutela ambientale dell’ecosistema”. Per poter attuare il piano però, come hanno sottolineato i sindaci presenti al vertice – saranno necessarie risorse aggiuntive, rispetto agli stanziamenti ordinari presenti in bilancio.
A sostenere il progetto è anche la prefettura, perché: “consentirebbe il monitoraggio da remoto e, nell’ottica di orientare in maniera dinamica e tempestiva gli interventi delle forze di polizia”.