Sprechi si, ma solo se a farli sono gli altri

La  cosiddetta “legge  poltronificio” approvata durante la scorsa legislatura e mai cancellata, viene ora riproposta da coloro che l’hanno avversata,  cioè  Pd e 5 Stelle. I decreti di nomina dell’ Ufficio di gabinetto  della governatrice Alessandra Todde ha scatenato la pesante accusa  dei consiglieri  di Fdl e Lega dai banchi dell’opposizione. I nomi dei settanta nuovi consulenti sono stati pubblicati alcuni giorni fa dal quotidiano  “La Repubblica”  che  denuncia l’elevato costo degli stipendi  per  oltre un milione di euro.

Stipendi da capogiro per lo staff di Alessandra Todde

 Le nomine dei vertici del super staff, tra cui il segretario generale Saverio Lo Russo e il capo di gabinetto Luca Caschili, entrambi con stipendi da cinque zeri hanno sollevato numerose perplessità.  Tanto più che  gli “esperti” arrivano dalle file di 5 Stelle e Pd. Tra questi figura Annalisa Canova, anche lei attivista pentastellata, ex portaborse a Camera e Senato, candidata alle regionali. Singolare la storia di Stefano Esu, fratello di Mauro Esu, già  portavoce dell’ex governatore Christian Solinas. Non solo, il neo consulente  è stato  componente del Consiglio nazionale del Partito sardo d’azione,   dove di recente ha tentato di disarcionare da  segretario del partito l’ex leader regionale.  Anche la nomina di Francesco Sedda, candidato a sostegno della Todde nella lista A Innantis, chiamato come esperto  di lingua sarda e autonomismo, ha sollevato ulteriori interrogativi sulla trasparenza e l’effettiva necessità di tali figure. Del resto il compenso annuo, di oltre 120 mila euro dei nuovi consulenti, sembra fuori misura rispetto agli obiettivi e alle competenze richieste per i loro incarichi.

I neo consulenti  servono davvero?

Ancora figurano Nicola Pirina, esperto in “strategie per l’innovazione, innovation management, innovation policy e sviluppo economico territoriale”; Andrea Balduzzi, esperto in materia di industria; Thomas Castangia, esperto in materia d’innovazione, ex segretario provinciale del Pd a Cagliari; Diego Corrias, candidato sindaco ad Assemini ed ex assessore pentastellato, chiamato in qualità di consulente in materia di programmazione unitaria. In particolare sono divampate le polemiche  per la nomina del giovanissimo Jacopo Gasparetti, già al Mise come portavoce della neo-presidente quando era viceministra e uomo macchina della sua campagna elettorale, nominato consulente in comunicazione,  ma senza una laurea e appena iscritto nell’elenco dei pubblicisti

Dura la replica dell’opposizione sul super staff di Alessandra Todde

La neo governatrice parla di risparmio rispetto alla Giunta Solinas, ma l’opposizione ha sottolineato che in un periodo di crisi economica e di emergenza sanitaria come quello attuale, è necessario ridurre al minimo le spese superflue e concentrarsi su interventi di sostegno alla cittadinanza e alle imprese.

Fausto Piga, vicecapogruppo di FdI in consiglio regionale  ha espresso parole forti nei confronti del Movimento 5 Stelle   che “per anni ha fatto la morale al centrodestra” e invece ora  deve dimostrare coerenza cancellando  “la legge sugli staff approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura” oppure   sottolinea Piga “la smettano di prendere  in giro con demagogie e populismo al solo fine di accrescere il consenso elettorale”. E’ seguita la presa di posizione di Michele Pais  della Lega che ha dichiarato: “Ora che Pd e 5 Stelle  sono al Governo della Sardegna tutto è più giustificabile e persino l’indignazione sulla legge poltronificio non è più un problema”.

 

 

 

 

 

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